La capitale politica è Lomè situata nell’estremo sud del Paese, affacciata sul mare è dotata di un porto che attualmente è la principale, se non unica, via per il commercio con l’estero. Proprio nella capitale sono infatti concentrate le poche attività produttive industriali e commerciali del Paese che è invece normalmente dedito a una rudimentale forma di agricoltura volta alla sussistenza.
La maggioranza della popolazione è analfabeta. Il sistema scolastico prevede un ciclo elementare di sei anni al termine del quale è possibile accedere ai college e successivamente all’Università.
Già al livello elementare però lo Stato fatica a sostenere le scuole presenti nei villaggi; spesso i maestri sono volontari o retribuiti grazie ai fondi raccolti tra gli abitanti. Le strutture sono formate da capanne di paglia o da fatiscenti aule in muratura dove in spazi ridotti studiano decine di bambini di classi diverse.
Il passaggio al college è spesso impedito dai costi per l’iscrizione ai corsi, per l’acquisto del materiale e per l’alloggio nelle città maggiori. E’ infatti solo in pochi centri che è possibile frequentare i corsi superiori, spesso organizzati da enti religiosi.
L’approdo all’Università è ancora più problematico essendo l’Università presente solo nella capitale o a Karà (città d’origine del Presidente) situata nel centro del Paese.
Dal punto di vista sanitario il Togo presenta gravi carenze soprattutto nei villaggi ma anche nelle principali città. Malaria, AIDS (SIDA) o “semplici” infezioni sono spesso cause di morte anche fra i più piccoli. Il sistema ospedaliero prevede pochi centri dislocati nelle città che però sono difficilmente raggiungibili dagli abitanti dei villaggi.
In un contesto come quello descritto e senza grandi aspettative per il futuro per uno sviluppo che stenta ad arrivare, la povertà è molto diffusa e sempre più evidente spostandosi verso il nord e allontanandosi dalla principale via di comunicazione che collega la capitale con la città di Karà. |